Nei giorni scorsi ha fatto il suo debutto il nuovo algoritmo di Instagram, attraverso cui il social network basato su foto e video vuole rivoluzionare la user experience di ciascun utente. In questa fase iniziale, volendo sintetizzare all'estremo il concetto, si può affermare che Instagram abbia volutamente cestinato la disposizione fondata sull'ordine cronologico in favore dell'ordine concepito sull'interesse. Potremmo anche dire che il social abbia voluto riscrivere il libro delle regole al suo interno, peraltro comunicandolo con largo anticipo (l'annuncio risale all'inizio del 2018, ndr). Nessuno, però, prima d'oggi, poteva conoscere in che modo avrebbe lavorato il nuovo algoritmo e, soprattutto, quali sarebbero state le conseguenze in termini di visibilità del proprio brand. Occorre, dunque, approfondire il discorso, verificando quali siano i reali cambiamenti apportati dall'algoritmo e in che modo si possano sfruttare a proprio vantaggio le nuove "regole del gioco" introdotte dal quinto social network più utilizzato nel 2017 (classifica stilata in base ai numeri auto-dichiarati dalle stesse aziende).
Come funziona il nuovo algoritmo
Dall'ordine cronologico all'ordine di interesse. Un passaggio chiaro, che però nasconde un ulteriore concetto, forse ancora più importante: ora gli utenti di Instagram nel loro feed non vedono più semplicemente i post di chi seguono ma esclusivamente ciò che a loro piace. Quanto appena detto è un fatto di estrema importanza, anche se qualcuno potrebbe dire: "Se seguo una persona significa che mi piace, dunque dovrei vedere nel mio feed le foto e i video che posta". Questa argomentazione regge, ma fino ad un certo punto e non più per il nuovo algoritmo. A fornire una spiegazione chiara e coerente del funzionamento di Instagram è il portale TechCrunch, presente durante l'annuncio di Julian Gutman (product lead del social network statunitense). Alla base di tutto c'è l'utilizzo del machine learning, per mezzo del quale Instagram saprà in che modo interagiamo con i vari account che seguiamo, personalizzando di conseguenza il nostro feed. Nella parte superiore vedremo i post degli account con cui interagiamo maggiormente, vale a dire compiendo un'azione reale (commento, cuoricino).
Facciamo un esempio
Poniamo il caso che due utenti stiano seguendo il profilo ufficiale di LeBron James, il noto cestista statunitense, considerato uno dei migliori giocatori di sempre di pallacanestro. L'utente A ha cliccato sul bottone Follow per un interesse concreto nei confronti del campione di basket. Questo significa che ad ogni nuovo post di LeBron, l'utente in questione inserisce un commento, mette un cuoricino, aggiunge un like ai vari commenti postati dagli altri utenti, ecc. Dall'altra parte, l'utente B ha deciso di seguire LeBron James esclusivamente per curiosità, desiderando rimanere informato su uno dei campionissimi del torneo Nba, senza però interagire con i suoi post, mantenendo dunque un comportamento completamente differente rispetto all'utente A. Con l'introduzione del nuovo algoritmo di Instagram, l'utente A vedrà i post di LeBron James in primo piano nel suo feed. Al contrario, l'utente B, che in precedenza ha mostrato quello che potremmo definire "disinteresse social", non vedrà le foto e i video del cestista americano, se non in fondo al proprio feed.
I tre fattori fondamentali per l'algoritmo
Entrando più nel dettaglio, per comprendere al meglio come funziona il nuovo algoritmo di Instagram, è importante conoscere quali sono i tre segnali ritenuti più importanti da quest'ultimo. Abbiamo già parlato del fattore "interesse", misurato sulla base dell'engagement con i post di un determinato account. Oltre a ciò, vi è il segnale "tempestività", in inglese "timeliness". Cosa significa? Quanto più un post è recente, tanto più avrà chance di essere inserito all'interno del feed. Dopo l'introduzione del rinnovato algoritmo, gli utenti faranno fatica a trovare nella posizione superiore del loro feed post datati a più di una settimana fa. Di conseguenza, associato al segnale "timeliness", è bene aggiungere il concetto di "frequenza". Maggiore sarà la frequenza con cui si postano nuove foto e storie, tanto più Instagram li percepirà come "freschi", recenti, e di conseguenza con ottime possibilità di essere visibili nella parte alta del feed, sempre a patto che vengano rispettati gli altri segnali. Il terzo e ultimo fatto riguarda il tipo di relazione che si ha con gli account che ci seguono. Se i followers ci taggano spesso nei loro commenti o, più in generale, nei loro post, si aumentano le possibilità che il nostro profilo rientri sotto l'etichetta di amico o familiare, ottenendo così maggiore visibilità.
Foto o video, cosa è meglio postare?
Con il nuovo algoritmo ha senso chiedersi cosa sia meglio postare, se una foto o un video? La risposta è no. Come detto, attraverso la tecnologia avanzata del machine learning, Instagram sarà in grado di valutare l'interesse che l'utente ha per un determinato account che segue. Dunque, più che domandarsi se sia migliore una foto o un breve filmato, è preferibile chiedersi se quello specifico post, sia esso un'immagine o un video, possa ottenere un engagement superiore alla media, invogliando i follower a compiere un'azione.